Pepperpots e Ironman si trasferiscono in Cina.... Questo è ciò che gli succede!

domenica 13 gennaio 2013

Aggiornamento sui cerotti...

Insieme a Ironman ho scoperto cosa fosse la polverina che mi volevano propinare in farmacia.

Ma prima una doverosa premessa.

La difficoltà della lingua cinese non sta tanto nel dover imparare a leggere i caratteri... O meglio, non solo in quello...

Secondo me il problema più grande è che molte parole, differenti tra loro per significato, si pronunciano e si scrivono allo stesso modo.

Quindi, per l'appunto, scopri a tue spese che la parola cerotto voglia anche dire CaSO4-2(H2O) e cioè Solfato di calcio deidrato... Tradotto per i comuni mortali: G E S S O!

Vogliamo commentare???



giovedì 10 gennaio 2013

Io volevo solo dei cerotti...

Appena rientrata a casa e pronta a raccontarvi una delle più surreali avventure vissute finora qui in Cina.

Stamattina mi è capitato di provocarmi accidentalmente un taglietto: una cosa banalissima che succede svariate volte in una vita. Non avendo provveduto ad apporre un cerotto immediatamente, ne ho poi avvertito la necessità qualche ora dopo. Ho pensato, tra me e me, che ne avrei comprato un pacchetto nuovo al supermercato ché tanto di cerotti, per l'appunto, ce n'è sempre bisogno.

Ma mi sbagliavo... E anche di grosso...

Comprare un cerotto qui in Cina sembra un'impresa eccezionale.

Al supermercato, non avendo visto pacchetti di cerotti in giro, mi avvicino a una commessa che, con fare quasi smarrito ("questa straniera non cercherà mica i cerotti al supermercato?"), mi dice in cinese "Meiyou!" che vuol dire non ne abbiamo. Io, molto gentilmente, le chiedo quindi dove potrei trovarli questi cavolo di cerotti. Lei, sempre più incredula ("ma davvero questa straniera non lo sa??"), mi dice "all'ospedale", omettendo il commento "che domande".

Non volendo credere a quello che avevo appena sentito e contando sul fatto che il mio cinese non sia poi così dei migliori, la saluto ringraziandola e vado via.

Imperterrita, più per tigna che per effettivo bisogno (stavo per tornare a casa...), entro in una farmacia (la stessa che mi aveva detto di non avere un termometro, che poi ho però trovato al supermercato) e, sicura di me, chiedo dei cerotti.

Non sto a dilungarmi sulla struttura di una farmacia qui in Cina, meriterebbe capitoli a parte questa questione, ma le gentili commesse mi rispondono che loro no, non ne hanno, ma che forse, nel bugigattolo di fronte, avrei potuto trovarne.

Mestamente, e sempre più combattuta tra il continuare o l'andare via, entro in quest'altro posto che altri non è che una farmacia, ma di quelle vere con tutte le varie erbe con cui produrre medicamenti (vedere foto sotto). Chiedo quindi ciò di cui avevo bisogno e loro tutte convinte mi dicono "You!" (ce l'abbiamo!) e poi, però, mi presentano una polvere bianca!!! Io ero veramente allibita, il dizionario mi confermava la traduzione di cerotto, google translator uguale. Decido quindi di mostrare la traduzione del vocabolario alle tizie e loro, sempre più convinte, indicano la polverina. Con lo sconcerto di chi non sa se essere finita su "Scherzi a parte" o se essere parte di un brutto sogno, scrivo su google translator "Quando una persona si fa male ha bisogno di un cerotto!". Loro guardano attentamente la traduzione, in cui la parola cerotto era esattamente tradotta allo stesso modo di prima, e mi dicono "Meiyou!". Di nuovo? No, non posso credere che le farmacie non abbiano dei cerotti! E, di grazia, dove dovrei andare? Al negozio qui accanto, succursale dell'ospedale! No, non è possibile... Davvero l'istituzione ospedale, e solo quella, può vendere dei cerotti? Mi dicono di chiedere qualcosa come "Qihuabu".

Decido di tentare il tutto per tutto! D'altronde potrei averne bisogno seriamente un giorno e non vorrò essere colta impreparata.

Entro nel negozio accanto. Davanti a me solo sedie a rotelle, letti ospedalieri, accessori coordinati al resto citato prima. Chiedo se hanno dei cerotti, o meglio, "qihuabu". Si si si, ne abbiamo. Posso vederli? Certo! E mi portano nel retrobottega. Inizio a osservare gli oggetti, di cerotti neanche l'ombra. Inizio a mimare il taglio di un coltello sulla mano e il cerotto che va sopra a coprire. Dopo cinque minuti di dialoghi surreali finalmente capiscono. E mi fanno vedere le classiche bende ospedaliere. No, io li voglio adesivi! Ah ok! E poi mi fanno vedere quelli che vedete in foto, dicendomi anche il loro nome in cinese ma che ho già dimenticato, forse per lo sforzo fisico.

Non sono neanche i cerotti che cercavo, ma ne ho acquistati due ugualmente. Quando ne avrò bisogno preferirò tagliare la misura che mi interessa piuttosto che cercarne di nuovi in giro.

Dalla nazione in cui complicare le cose facili è una normalità vi saluto... Stremata...




lunedì 7 gennaio 2013

Il nostro Capodanno un po' "50 sfumature di grigio"

Dopo avere avuto la fortuna di trascorrere cinque giorni a cavallo di Natale in Italia, i nostri eroi sono dovuti rientrare in terra cinese e fare di nuovo i conti con la realtà.

Nonostante tutto, hanno trascorso il Capodanno a Pechino insieme ad amici di vecchia data le cui provenienze rimandavano a una barzelletta: "C'erano una notte di Capodanno due italiani, una tedesca, un brasiliano, una greca, un messicano, un belga, una cinese, una sudafricana..."

Dopo avere mangiato in un pub, si sono diretti in un club per attendere l'arrivo della mezzanotte. Qui era obbligatorio l'acquisto di una maschera in modo tale che tutti assomigliassero, più o meno, alle brutte copie dei protagonisti del famoso romanzo che tanto ha spopolato lo scorso anno (e che io non ho letto!!!).

Indossando la maschera si aveva la possibilità di baciare chiunque si volesse all'arrivo del nuovo anno... MAH...

A quanto ho avuto modo di vedere, quello della maschera è stato il leitmotiv di molte serate di capodanno in giro per il mondo...

Qui sotto il resoconto fotografico di una gran bella serata...



























Profumo d'Italia a Tangshan...

E' inutile negarlo. Una delle cose di cui non riusciremo mai a fare a meno, noi italiani all'estero, è la nostra cucina.

Sarà che siamo legati alla pasta o ai formaggi quanto gli inglesi sono legati alla birra, ma non manca giorno in cui sulla nostra tavola non sia presente qualcosa di tipicamente italiano.

A questo grande risultato contribuiscono sicuramente il Carrefour, che riesce a fornirci pasta Barilla e pelati Annalisa, e la nostra personale e illegale importazione di formaggi.

Alcuni dei risultati migliori, però, li stiamo ottenendo grazie alla Nonna Papera, macchina per la pasta, che ci aiuta a trasformare quei poveri ingredienti quali uova e farina nel risultato che vedete sotto.

In queste occasioni, forse, casa ci manca un po' di meno ;)

Buon appetito!








Ti chiedi come sia possibile...

La Cina, si sa, è un mercato appetibile per tutti: qualsiasi manager dotato di un po' di guizzo imprenditoriale deve necessariamente creare dei prodotti ad hoc per questa parte del mondo. Soprattutto per quanto attiene al settore automobilistico sarebbe sufficiente fare un giro da queste parti per rendersi conto di quale tipo di autovettura piaccia ai cinesi.

I loro gusti sono particolarmente discutibili agli occhi di qualsiasi occidentale, ma loro stanno attraversando in questo momento quella fase POSH, facilmente assimilabile a quella fase vissuta dagli italiani negli anni 80, per cui tutto ciò che mostri di quanta disponibilità finanziaria si disponga al momento va benissimo.

Ecco quindi l'orologio come status symbol, gli oggetti griffati accoppiati in modo discutibilmente trash e... i macchinoni.

Il parco macchine della città in cui viviamo è eloquente: BMW, Mercedes, Porsche, Audi, Buick. Tutti modelli dalle grandezze discutibili, molti SUV ma anche, e soprattutto, molte berline.

E allora ti chiedi come sia possibile che la nostra "amata" casa automobilistica italiana, FIAT, decida di presentare sul mercato cinese il modello che vedete in foto... La Perla, P E R L A... Qui amano macchine con i nomi altisonanti, che ne so, LaCrosse, Cayenne, la A8 inizia a essere anche troppo piccola per loro e tu, caro Sergio, mi presenti la Perla. Dove pensiamo di andare? DOVE????

PS: A onor del vero, ci sono giunte voci che sia entrata sul mercato cinese una nuova autovettura Fiat il cui nome, VIAGGIO, e la cui bellezza, però, continuano a essere discutibili. Vi terrò aggiornati qualora ne dovessi vedere qualcuna in giro!



Tutto il mondo è paese

La vita in un paese diverso da quello in cui sei nata e cresciuta è bella e affascinante non solo perché riesci ad aprire i tuoi orizzonti, ma anche e soprattutto perché riesci a fare dei paragoni tra quella che è la tua "normalità" e quella degli altri.

In un Paese come la Cina poi queste differenze si amplificano notevolmente: la mentalità, le tradizioni, il modo di vivere sono così diversi da quello che siamo abituati a vivere e vedere che ogni giorno c'è una scoperta in più di cui ignoravi l'esistenza.

Però, poi, in fondo in fondo, a voler scovare bene, ci si rende conto che non siamo così tanto "diversi" e che ci sono dei comportamenti in cui l'animale uomo è lo stesso in ogni angolo di mondo. Questo è il motivo per cui inauguro oggi la sezione "Tutto il mondo è paese" in cui vi presenterò alcuni scatti che dimostrano quanto appena asserito.

Godeteveli e fatemi sapere cosa ne pensate!

Inizio con una foto esplicativa: quella ritratta nella foto è l'entrata della palazzina di fianco alla nostra. Innanzitutto, la donna accanto alla pattumiera è colei che si occupa di fare le pulizie presso lo stabile che, cosa già di per sé allucinante, passa lo straccetto sul secchio dell'immondizia. Ancor più strabiliante, però, è il water che giace accanto allo stesso su cui la donnina succitata ha appoggiato il secchio per le pulizie. Scene di vita già vissuta in altri luoghi e che non mancano di esistere anche qui!




Scusate il ritardo...

Il tempo trascorso dal mio ultimo post sul blog è veramente tanto e di questo mi scuso con i più assidui frequentatori.

Le ragioni potrebbero essere tante, ma non voglio accampare giustificazioni: l'ultimo mese è stato veramente pregno di cose da fare, tra il lavoro di Ironman, il  mio, qualche gita fuori porta, un Natale trascorso in Italia (YUPPI!!!) non programmato, che di tempo per scrivere ce n'è stato veramente poco.

Entro i prossimi giorni proverò a recuperare il tempo perduto e ad aggiornarvi sulla vita nella Terra di Mezzo.

Bye Bye! E felice 2013 a tutti!