giovedì 10 gennaio 2013

Io volevo solo dei cerotti...

Appena rientrata a casa e pronta a raccontarvi una delle più surreali avventure vissute finora qui in Cina.

Stamattina mi è capitato di provocarmi accidentalmente un taglietto: una cosa banalissima che succede svariate volte in una vita. Non avendo provveduto ad apporre un cerotto immediatamente, ne ho poi avvertito la necessità qualche ora dopo. Ho pensato, tra me e me, che ne avrei comprato un pacchetto nuovo al supermercato ché tanto di cerotti, per l'appunto, ce n'è sempre bisogno.

Ma mi sbagliavo... E anche di grosso...

Comprare un cerotto qui in Cina sembra un'impresa eccezionale.

Al supermercato, non avendo visto pacchetti di cerotti in giro, mi avvicino a una commessa che, con fare quasi smarrito ("questa straniera non cercherà mica i cerotti al supermercato?"), mi dice in cinese "Meiyou!" che vuol dire non ne abbiamo. Io, molto gentilmente, le chiedo quindi dove potrei trovarli questi cavolo di cerotti. Lei, sempre più incredula ("ma davvero questa straniera non lo sa??"), mi dice "all'ospedale", omettendo il commento "che domande".

Non volendo credere a quello che avevo appena sentito e contando sul fatto che il mio cinese non sia poi così dei migliori, la saluto ringraziandola e vado via.

Imperterrita, più per tigna che per effettivo bisogno (stavo per tornare a casa...), entro in una farmacia (la stessa che mi aveva detto di non avere un termometro, che poi ho però trovato al supermercato) e, sicura di me, chiedo dei cerotti.

Non sto a dilungarmi sulla struttura di una farmacia qui in Cina, meriterebbe capitoli a parte questa questione, ma le gentili commesse mi rispondono che loro no, non ne hanno, ma che forse, nel bugigattolo di fronte, avrei potuto trovarne.

Mestamente, e sempre più combattuta tra il continuare o l'andare via, entro in quest'altro posto che altri non è che una farmacia, ma di quelle vere con tutte le varie erbe con cui produrre medicamenti (vedere foto sotto). Chiedo quindi ciò di cui avevo bisogno e loro tutte convinte mi dicono "You!" (ce l'abbiamo!) e poi, però, mi presentano una polvere bianca!!! Io ero veramente allibita, il dizionario mi confermava la traduzione di cerotto, google translator uguale. Decido quindi di mostrare la traduzione del vocabolario alle tizie e loro, sempre più convinte, indicano la polverina. Con lo sconcerto di chi non sa se essere finita su "Scherzi a parte" o se essere parte di un brutto sogno, scrivo su google translator "Quando una persona si fa male ha bisogno di un cerotto!". Loro guardano attentamente la traduzione, in cui la parola cerotto era esattamente tradotta allo stesso modo di prima, e mi dicono "Meiyou!". Di nuovo? No, non posso credere che le farmacie non abbiano dei cerotti! E, di grazia, dove dovrei andare? Al negozio qui accanto, succursale dell'ospedale! No, non è possibile... Davvero l'istituzione ospedale, e solo quella, può vendere dei cerotti? Mi dicono di chiedere qualcosa come "Qihuabu".

Decido di tentare il tutto per tutto! D'altronde potrei averne bisogno seriamente un giorno e non vorrò essere colta impreparata.

Entro nel negozio accanto. Davanti a me solo sedie a rotelle, letti ospedalieri, accessori coordinati al resto citato prima. Chiedo se hanno dei cerotti, o meglio, "qihuabu". Si si si, ne abbiamo. Posso vederli? Certo! E mi portano nel retrobottega. Inizio a osservare gli oggetti, di cerotti neanche l'ombra. Inizio a mimare il taglio di un coltello sulla mano e il cerotto che va sopra a coprire. Dopo cinque minuti di dialoghi surreali finalmente capiscono. E mi fanno vedere le classiche bende ospedaliere. No, io li voglio adesivi! Ah ok! E poi mi fanno vedere quelli che vedete in foto, dicendomi anche il loro nome in cinese ma che ho già dimenticato, forse per lo sforzo fisico.

Non sono neanche i cerotti che cercavo, ma ne ho acquistati due ugualmente. Quando ne avrò bisogno preferirò tagliare la misura che mi interessa piuttosto che cercarne di nuovi in giro.

Dalla nazione in cui complicare le cose facili è una normalità vi saluto... Stremata...




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