Quando io e Ironman partecipammo la nostra decisione di tornare in Cina per qualche tempo le reazioni furono svariate. Qualcuno fu felice per noi, qualcun altro triste, altri shockati mentre alcuni palesarono il fatto che ammirassero il nostro coraggio poiché loro non si sarebbero mai abituati a vivere in un paese tanto lontano con una cultura così diversa dalla nostra.
In realtà ormai la Cina, soprattutto in alcune grandi città, è talmente occidentalizzata che abituarsi non è così difficile. Certo, non potrai trovare una mozzarella di bufala fresca o rischierai sempre di essere investita da qualche risciò o bici o autovettura impazzita e non potrai mai comprenderli perfettamente, ma tutto sommato la vita scorre tranquilla così come lo farebbe se vivessimo ancora a Roma.
Eppure, se proprio c'è una cosa cui non riesco ad abituarmi e credo che non lo farò mai è il tasso di inquinamento.
La foto è stata scattata stamane sulla strada che porta al centro commerciale più famoso e più frequentato della città. Lo stesso si dovrebbe intravedere nella foto, ma non è così. Il caso dell'inquinamento delle città cinesi è salito alla ribalta negli ultimi giorni anche sulle nostre testate giornalistiche tant'è vero che la Repubblica titolava "La nuvola di Pechino": ecco, quest'aria così pregna di non si sa bene cosa, che ti fa respirare a fatica e che ti crea un senso di oppressione è forse peggiore anche del loro scatarrare pubblicamente in ogni dove. I livelli delle polveri sottili hanno toccato delle vette inimmaginabili (oggi siamo a più di 400 microgrammi al metro cubo - pensate che in Italia il massimo consentito è di 50 in una giornata e questo limite non deve essere superato più di 35 giorni in un anno!)
È più di un mese che praticamente conviviamo con questo tempo allucinante che Ironman ha, giustamente, definito alla Blade Runner e solo due-tre giorni di cielo azzurro ci sono stati concessi in questo lasso di tempo. In questi momenti, il cielo azzurro di Roma mi manca terribilmente.
Condivido. Nemmeno io potrò abituarmi a cuor leggero all'inquinamento. Ma c'è un'altra cosa alla quale faticherò ad abituarmi: gli scatarri sonori e continui (colpa dell'inquinamento? Hanno tutti i polmoni sporchi? O oramai è diventato uno sport nazionale?)
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